29 Giugno 2020

La storia del mattone: quali sono le sue origini?

Materiale nobile e senza tempo, il mattone è presente nel tessuto costruttivo dell’umanità dal 6.000 a.C. Le prime testimonianze collocano l’utilizzo del mattone crudo in Mesopotamia attorno al 3.500 a.C. per la costruzione delle maestose torri templari, le cosiddette ziggurat, imponenti strutture religiose distribuite in tutto il territorio tra i fiumi Tigri ed Eufrate. La ragione che spinse le civiltà mesopotamiche a creare il mattone fu la scarsità di alcuni materiali come il legno e la pietra, selezionando così l’argilla come principale risorsa costruttiva.

Il mattone crudo veniva impastato unendo a composti molto liquidi di argille paglia tritata, veniva poi pressato, modellato tramite stampi di legno ed era lasciato esposto al sole affinché potesse consolidare la sua durezza e resistenza. Fu proprio il mattone crudo il protagonista della costruzione delle prime città mesopotamiche, come Gerico ad esempio.

L’entrata in scena del mattone cotto è collocata invece nel 3.000 a.C. grazie ai Sumeri, dove il processo di cottura dei mattoni era una procedura complessa e costosa che impreziosì il loro valore, portando però le loro dimensioni a diminuire passando 30x30x15 a misure minori. Uno dei primi esempi fu la porta Ishtar a Babilonia realizzata attorno al 700-800 a.C.

Parco Archeologico di Velia

In Italia i primi ritrovamenti del mattone cotto si collocano nel III secolo a.C. e sono avvenuti nel Sud Italia in alcune tombe ellenistiche di Reggio Calabria e nelle abitazioni di Velia attorno al I secolo a.C. Proprio nella città di fondazione greca, furono utilizzati mattoni monolitici di argilla cotta per realizzare murature a tutto spessore fuori terra e per la prima volta furono uniti tra loro tramite un legante (malta) affinché il carico fosse distribuito in maniera omogenea e la struttura fosse più solida.

Basilica di Pompei

Momento fondamentale nella ricostruzione della storia del mattone è rappresentato dal colonnato della Basilica di Pompei, in cui il mattone, di dimensione 4,5-5 cm, veniva tagliato come fosse a forma di fiore con dieci petali pentagonali tutti attorno per essere impiegato in grandi colonne strutturali alte 11 metri scanalate di oltre un metro di diametro.

Solo qualche secolo dopo fu però l’architettura romana a celebrare le potenzialità del laterizio cotto, utilizzato nella forma quadrata, come vedremo nella prossima news.

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